
Lampedusa: la GdF salva una tartaruga marina Caretta Caretta
La tartaruga marina comune (Caretta caretta) è una sorta di emblema per Lampedusa, è una specie carnivora e nel corso della vita attraversa due diverse fasi ecologiche: all’inizio frequenta la zona superficiale del mare aperto e successivamente si sposta in fondali bassi.
La tartaruga marina Caretta Caretta ha trovato a Lampedusa uno dei luoghi dove può riprodursi senza pericoli.
E’ classificata nella Red list dell’IUNC tra gli animali ad altissimo rischio di estinzione nonostante in età adulta non abbia predatori, eccetto l’uomo e sporadiche aggressioni da parte di squali.
E’ una specie particolarmente vulnerabile per la difficile convivenza in mare con le attività umane legate alla navigazione ed alla pesca.
E’ minacciata dall’uomo e dalle sue attività, per esempio il disturbo del turismo nelle aree di riproduzione, la cattura accidentale da parte dell’uomo con le reti da pesca; la distruzione dei loro habitat di riproduzione da parte dell’uomo sia con le costruzioni che indirettamente con l’inquinamento acustico (i rumori delle barche le disturbano durante la nidificazione), chimico (pesticidi, prodotti petroliferi, ecc) , luminoso (le luci delle città disorientano i piccoli nella loro corsa verso il mare).
Tutto ciò porta a considerare la tartaruga Caretta Caretta specie protetta da diversi trattati e accordi internazionali
La splendida spiaggia dell’Isola dei Conigli è uno dei pochi siti di ovodeposizione scelti da questi preziosi animali.
Per la salvaguardia delle tartarughe a Lampedusa opera il WWF che,da oltre 15 anni con il suo Centro di Recupero Tartarughe Marine rimette in mare ogni anno diversi esemplari di tartaruga Caretta Caretta dopo le dovute cure.
Il 15 aprile 2020 un esemplare di tartaruga marina Caretta Caretta è stato salvata da una motovedetta della Guardia di Finanza al largo di Lampedusa ed inviata per le cure al Centro di Recupero.
I finanzieri, svolgendo un pattugliamento a poche miglia dall’isola hanno notato in superficie il carapace della tartaruga; visto che l’animale manifestava difficoltà nel movimento e sembrava incapace ad immergersi, lo hanno recuperato ed affidato al Centro.
Le indagini diagnostiche hanno evidenziato la presenza di un amo da pesce-spada infisso nell’esofago, che sarà rimosso tramite intervento chirurgico.
Roberta Misuri
- Posted by Roberta
- On 16 Aprile 2020
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